STAMPA IN CAVO
- Stefanini Arte

- 25 mag
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 13 set

La tradizione vuole che Maso Finiguerra (1426-1464), orafo fiorentino, abbia scoperto l’incisione in cavo. Gli orafi eseguivano i “nielli”: il niello non era altro che l’incisione di un disegno al bulino su una lastrina d’argento. Entro il solco del disegno così tracciato veniva versato il “nigellium”: un pasto di piombo, argento, rame e zolfo che, riscaldato, si fondeva negli incavi. Scopo del niello ovviamente non era la stampa, ma semplicemente ottenere un disegno nero su un fondo argento. Maso Finiguerra appunto avrebbe premuto uno di questi nielli su un foglio di carta ottenendo così la prima stampa calcografica. Il segno nella matrice di metallo (rame, zinco, acciaio) può essere ottenuto direttamente con appositi attrezzi o indirettamente con un medium (acido). Forme di incisione diretta sono: il bulino, la puntasecca e la maniera nera.




