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Piero Dorazio

  • Immagine del redattore: Stefanini Arte
    Stefanini Arte
  • 4 giu
  • Tempo di lettura: 2 min

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Piero Dorazio nasce a Roma il 29 luglio 1927. Dopo aver effettuato studi classici si iscrive alla Facoltà di Architettura. Molto giovane, nel 1944, incontra la corrente astrattista della capitale ed inizia una serie di collaborazioni con i suoi protagonisti frequentando la trattoria Fratelli Menghi, punto d’incontro per registi, sceneggiatori, poeti e pittori: Emilio Vedova, Mario Mafai, Pericle Fazzini, Corrado Cagli, Antonello Trombadori, Antonio Corpora. Nel 1946 espone con il Gruppo Arte Sociale insieme a Perilli, Vespignani ecc. Si interessa al Futurismo, incontra Severini e Prampolini, segue le lezioni di Lionello Venturi sull'Impressionismo, Cézanne e l'arte Medievale. Nel 1947 partecipa alla redazione del manifesto e alle mostre del gruppo astrattista Forma 1 assieme a personaggi del calibro di Pietro Consagra, Ugo Attardi, Antonio Sanfilippo e Carla Accardi, con cui sancì la sua piena adesione al movimento dell'astrattismo. Molto della sua popolarità si deve anche alla sua fama lontano dal nostro paese; egli infatti intraprese diversi soggiorni artistici in molte capitali straniere tra le quali Parigi, Praga ed Harvard. Nel '50 insieme a Guerrini e Perilli, organizza la libreria-galleria Age d'or, cooperativa di artisti per la diffusione dell'arte moderna internazionale. Nel '52 collabora alla Fondazione Origine, pubblica la rivista Arti Visive e partecipa alla XXIV Biennale di Venezia. Invitato all'Università di Harvard nel '53, si stabilisce per un anno negli USA dove presenta le prime mostre personali. Fino al 1970 insegna al Dipartimento di Belle Arti dell'University of Pennsylvania. Espone con una mostra personale alla XXX Biennale di Venezia e a Düsseldorf, partecipa al manifesto e alle mostre del Gruppo Zero. Nel '71 compie un lungo viaggio in Medio Oriente e nel '73 è invitato a far parte della collezione permanente del "Gruppo Zero" al Museo di Düsseldorf. Nel '74 si stabilisce a Todi. Nel '84 inizia la sua collaborazione al Il Corriere della Sera con articoli di critica d'arte. In due documentari della RAI di Franco Simongini (del 1986 e del 1991) viene documentata la sua attività artistica. Il museo di Grenoble alla fine del 1990 gli dedica un'ampia mostra antologica; segue poi quella della Galleria Civica d'Arte Moderna di Bologna nel 1991. Nel 1994 espone al Guggenheim di New York. Nel 1996 a Parigi al Centre Pompidou. Tra il 1993 e il 1997 il Comune di Roma accoglie il suo progetto per la realizzazione di ventisette grandi mosaici di artisti internazionali collocati nelle stazioni della metropolitana di Roma. A Todi dove si ritira, pur continuando a creare, muore nel 2005.

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