Lucio Del Pezzo
- Stefanini Arte

- 27 set
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Nato a Napoli nel 1933. I suoi esordi si inquadrano nella tendenza neosurrealista e neodadaista promossa dal Gruppo 58 di Napoli, di cui Del Pezzo fu tra i fondatori: le sue opere del periodo 1958-1960 proponevano assemblaggi di oggetti vari, tra i quali anche frammenti di stampe e immagini popolari, come gli ex voto, completati da segni e tracce cromatiche. Dal 1960 si trasferì a Parigi, quindi a Milano, dove gli sono state dedicate mostre monografiche (la prima nel 1974). Dal 1962 Del Pezzo ha sviluppato un suo caratteristico repertorio di "quadri", o "sculture", formati da pannelli geometrici monocromi, sui quali sono applicate mensole o scavate concavità che reggono o includono corpi geometrici regolari (bocce, birilli, uova di legno, busti di manichini, bersagli ecc.), talora vivacemente colorati. Malgrado l'artista abbia spesso indicato nelle sue opere riferimenti al pensiero mitico e a discipline esoteriche, l'effetto dei suoi assemblaggi è piuttosto ludico. Per il tono ironico e per l'inglobamento di oggetti d'uso comune decontestualizzati, tali opere rinviano alla Pop Art, ma sul piano delle matrici formali vi è un evidente recupero di De Chirico, di Morandi, delle silenti geometrie della pittura metafisica. Nel 2000 realizza per due stazioni della nuova metropolitana di Napoli, disegna quattro grandi rilievi ceramici ed una plastica in bronzo. Lo stesso anno l'Istituto Mathildenhöhe a Darmstadt presenta la prima grande retrospettiva della sua opera in Germania.
Si spegne a Milano il 12 aprile 2020.




