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Pablo Echaurren

  • Immagine del redattore: Stefanini Arte
    Stefanini Arte
  • 25 mag
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 3 giu


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Pablo Echaurren, figlio del pittore surrealista cileno Sebastian Matta, è nato a Roma nel 1951. Inizia a dipingere nel 1969 e a partire da questa data l’opera dell’artista oscilla tra segno pittorico, forme, scansione di origine fumettistica e citazione. La compenetrazione di questi elementi generano il particolare linguaggio artistico di Echaurren. Al lavoro di pittore, l’artista ha sempre affiancato quello di illustratore e di creatore di fumetti collaborando con diverse testate tra le quali “L’Espresso”, “Rinascita”, “Alter Alter”, “Frigidaire”, “Linus”, “Frizzer” e “Tempi supplementari”.  

L’opera di Echaurren si caratterizza per l’uso ironico e vertiginoso degli stereotipi stilistici delle avanguardie storiche: la struttura formale rimanda al Futurismo, al Cubismo e al Costruttivismo, con allusione alle architetture impossibili di Escher; ma all’interno della figurazione sono ravvisabili frammenti metafisici: archi, porticati e ciminiere dechirichiani; la compattezza e l’omogeneità del colore o la comparsa di congegni meccanici, come la ventola di un radiatore, rimanda alla Pop Art la quale, come è noto, in alcuni dei suoi aspetti si rifà al fumetto (si pensi a Lichtenstein); e oggi essa viene citata proprio da un “fumettaro”. La tecnica fumettistica serve in un certo senso da cemento all’intersecarsi confusionario e mirabolante dei cliché stilistici e si fa parodia della pittura. Gli esordi espositivi di Echaurren, nel 1971, lo vedono alla Galleria Schwarz di Berlino, nel 1972, presso la Galleria Rizzoli di Roma, nel 1973 alla Bertesca di Genova. Nel 1974 segna un’impennata di attività e rinomanza coronata con due esposizioni negli Stati Uniti : a Filadelfia presso la Marian Locks Gallery e a New York presso la Robert Stefanotty Gallery. Seguono esposizioni in Germania presso la Galleria Springer e in Svizzera alla Galleria Huber. Espone anche a Milano presso la Galleria Schwarz presentato da uno dei migliori critici del momento: Henry Martin. Nel 1976 espone da Massimo Valsecchi a Milano. Nel 1977 è la volta della Galleria La Margherita di Roma e la Galleria S. Luca di Bologna. Nel 1981 è di nuovo a Milano, ma presso la Galleria Cannaviello.  Nel 1982, in compagnia di F. Raggi, Echaurren espone presso la AAM, Architettura Arte Moderna di Roma in una mostra intitolata “Duetto”. Il 1983 segna un’ulteriore impennata di notorietà e di impegni: l’artista espone infatti alla Galleria Comunale di Grosseto, alla Galleria Rotta di Genova, al Palazzo dei Diamanti di Ferrara ed infine al Palazzo delle Esposizioni di Roma, con una mostra dal titolo “Nuvole a go go”, in compagnia di Altan e Andrea Pazienza. Nel 1984 è la volta dello Studio Malossini di Bologna, dello 

Studio Durante e della Galleria Giulia di Roma con testo di Beniamino Placido. Nel 1986, sempre a Roma e sempre alla Galleria Giulia, Echaurren espone con Emilio Tadini in una mostra intitolata “A4 mani”. Nel 1987 l’artista è ad Aosta presso la Torre del Lebbroso e nel 1990 a Milano da Bianca Pilat. 

Le collettive a cui partecipa Echaurren sono rare, ma tutte di ottimo livello: nel 1975 la Biennale di Parigi, nel 1985 la sistematica “Anni ottanta” volta a fare il punto della situazione artistica italiana in quel decennio, nel 1986 è la volta della XI Quadriennale di Roma e nel 1989, sempre a Roma,  “Artoon”. Una sua antologica (Dagli anni Settanta a oggi) si è tenuta al Chiostro del Bramante a Roma (2004) mentre le opere più recenti sono state proposte in una personale presso l'Auditorium Parco della Musica di Roma (2006) e nella mostra Pablo a Siena presso i Magazzini del Sale (2008). Nel 2009 il MIAAO (Museo Internazionale di Arti Applicate Oggi) di Torino ha deciso di celebrare il centenario del futurismo con una mostra incentrata sul suo lavoro. In campo cinematografico, è coautore con Valerio Fioravanti e Francesca D’Aloia del film per la TV “Piccoli Ergastoli”, presentato alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.


Mostre personali dal 2010: Crhomo Sapiens (Museo della Fondazione Roma, Palazzo Cipolla, 2010-2011); Lasciare il segno (MAR, Ravenna 2011); Al ritmo dei Ramones (Auditorium Parco della musica, Roma 2006); L’invenzione del basso (Auditorium Parco della musica, Roma 2009); Baroque’n’Roll (MACRO, Roma 2011); Roberto Sebastian Matta, Gordon Matta-Clark, Pablo Echaurren (Fondazione Querini Stampalia, Venezia 2013); Iconoclast (Estorick Collection of Modern Italian Art, London 2014); Contropittura (GNAM, Roma 2015 Ð 2016); Make Art Not Money (Museo Nacional de Bellas Artes, Santiago del Cile 2016); Du champ magnetique (Scala Contarini del Bovolo, Venezia 2017); Ritmo barocco (Palazzo Sforza Cesarini, Genzano di Roma 2017); Õ77. Una storia di quarant’anni fa nei lavori di Tano D’Amico e Pablo Echaurren (Museo Roma in Trastevere, Roma 2017-2018).

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