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Marco Neri

  • Immagine del redattore: Stefanini Arte
    Stefanini Arte
  • 25 mag
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 1 giu



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Marco Neri è nato a Forlì nel 1968, vive e lavora a Torriana (Rimini) e Ravenna.

Diplomatosi all’Istituto d’Arte di Forlì e all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1992, inizia ad esporre nella seconda metà degli anni ‘80. Nel 1987, mentre ancora frequenta l’Istituto d’Arte, debutta tra i giovani artisti italiani di “Indagine ‘87” a Palazzo Re Enzo, Bologna; l’anno seguente è tra i vincitori del “Premio F. P. Michetti” di Francavilla al Mare (1988). Partecipa successivamente a numerose esposizioni in Italia e all’estero, tra le quali “Intercity Uno” alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia (1990), “Cambio di guardia” allo Studio d’Arte Cannaviello, Milano (1995), “Martiri e Santi” alla Galleria L’Attico di Roma (1996) e “Pittura” al Castello di Rivara di Torino (1996). Seguono “Figuration” al Rupertinum Museum di Salisburgo e al Museion di Bolzano (1999/2000), “Futurama” al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato (2000) e “Premio Michetti – Differenti prospettive in Pittura” al Museo F. P. Michetti di Francavilla al Mare (2000).

Inizia ad affrontare nei suoi quadri il tema della rappresentazione architettonica e dei centri abitati nella seconda metà degli anni novanta , naturale sviluppo del lavoro del decennio precedente dedicato al paesaggio – sempre dipinto – prima più classico e via via più sintetico, che ha portato l’artista a realizzare la serie delle finestre intitolata Windows (1999), opera di pittura e al contempo installazione che determinerà il suo incontro con Harald Szeemann e lo porterà ad essere invitato dallo stesso alla Biennale di Venezia nel 2001, dove esporrà Quadro mondiale (2000), ovvero tutte le bandiere del mondo, all’interno del nucleo centrale della mostra internazionale nel Padiglione Italia.

Dal 2001 unisce all’attività artistica quella di docente di Pittura, prima all’Accademia di Belle Arti di Ravenna, poi a Foggia e dal 2019 a Lecce.

Tra le principali mostre personali: “Rinverdire il classico” e “Sostenere lo sguardo” alla Galleria Fabjbasaglia di Rimini (1996 e 1998); “Progetto Museo d”Arte Italiana” al Castello di Rivara, Torino (1997); “Skyline” alla Galleria Haus-Schneider di Karlsruhe (1998); “Windows 99” alla Galleria dell’Immagine dei Musei Comunali di Rimini e alla Galleria Hübner di Francoforte (1999); “Come into my room” alla Galleria Hilger/Artlab di Vienna (2000); “Io spazio” alla Galleria Alberto Peola di Torino (2002); “Malerei” al Diözesan Museum di Monaco di Baviera (2002); “Mirabilandia + Biblioteca persiana” al Museo dell’Arredo Contemporaneo di Russi, RA (2003); “Nessun Dogma” alla Galleria Emilio Mazzoli di Modena (2004); “Mars Black” alla Lucas Schoormans Gallery di New York (2006); “Omissis” al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato (2006); “Underworld” alla Galleria Alfonso Artiaco di Napoli (2010); “Giardini” alla Galleria Pack di Milano (2011); “Passante incrociato” al Centro Arti Visive della Fondazione Pescheria di Pesaro (2012); “Marcobaleno” alla Galleria Alfonso Artiaco di Napoli (2014); “I giardini di marco” al MuseoLaboratorio di Città Sant’Angelo (2015); “#studiolacittà” (con Luca Pancrazzi) allo Studio la Città di Verona (2016); “Materia grigia” (con Leonardo Pivi) da Imperfettolab/art a Longiano (2019) e “Di scooter de pictura”, alla A+B Gallery di Brescia (2021). Nel 2021 vince la prima edizione del Premio Nazionale per la Pittura “Osvaldo Licini” e tiene una personale al Museo Osvaldo Licini di Ascoli Piceno (2021/2022).


Poetica Pittorica

Marco Neri si è affermato come una voce singolare nel panorama dell'arte contemporanea italiana. La sua ricerca pittorica, nutrita da una profonda riflessione sulla caducità dell'esistenza e sulla sedimentazione del tempo, si manifesta attraverso opere di intensa matericità e sottile concettualità.

Neri ha saputo distillare un linguaggio artistico peculiare, che trascende la rappresentazione figurativa per addentrarsi nell'essenza primigenia delle forme e nella palpabile fisicità dei materiali. Le sue creazioni si fanno eco di una meditazione interiore sul paesaggio dell'anima e sulle stratificazioni dell'esperienza vissuta.

Lo stile pittorico di Marco Neri si distingue per una raffinata orchestrazione di elementi che convergono in un linguaggio di vibrante intensità:

  • L'eloquenza della Materia: La materia si erge a protagonista indiscussa delle sue creazioni. Un'ampia gamma di materiali, spesso umili e industriali – quali cemento, gesso, sabbia, polvere di marmo, bitume e resine – vengono sapientemente amalgamati e stratificati sulla tela o su supporti rigidi. Questa alchimia materica genera superfici di densa corposità, intrise di una palpabile vitalità tattile.

  • Un'Astrazione Intrisa di Significato: Pur affrancandosi dalla figurazione convenzionale, le opere di Neri evocano suggestioni di paesaggi interiori, reminiscenze architettoniche e frammenti di memoria. La sua astrazione non si limita a un mero esercizio formale, ma si carica di valenze concettuali profonde, legate al fluire del tempo, alla metamorfosi e alla sedimentazione dell'esperienza.

  • Una Tavolozza Austera e Meditativa: La sua scelta cromatica predilige una sobria eleganza, dominata da tonalità terrose, gradazioni di grigio, la purezza del bianco e del nero, e le calde sfumature dell'ocra. L'impiego del colore è spesso funzionale a esaltare la ricchezza materica e a infondere nelle opere un'atmosfera di quieta contemplazione.

  • Stratificazioni Velate di Memoria: Le sue superfici pittoriche rivelano una successione di strati materici e cromatici, creando velature diafane, trasparenze inattese e zone di delicata abrasione. Queste tracce testimoniano il processo creativo e la lenta deposizione del tempo, conferendo alle opere una profondità evocativa e una intrinseca complessità.

  • Il Gesto Incisivo e la Traccia Emotiva: Pur nell'ambito di un'astrazione materica, l'impronta gestuale dell'artista si manifesta attraverso graffi sottili, incisioni profonde, colature inattese e impronte materiche sulla superficie. Questi interventi manuali infondono un senso di immediatezza e rivelano la presenza fisica dell'artista nell'opera.

  • Un Dialogo Silente con la Memoria e l'Anima del Paesaggio: Le creazioni di Neri si offrono come paesaggi interiori, sedimentazioni di ricordi ed emozioni sopite. La densità materica e le stratificazioni alludono alla complessità del riaffiorare del passato e al suo depositarsi nel tessuto del presente.

  • Un Precario Equilibrio tra Ordine e Devenir: Nelle sue composizioni si percepisce una sottile tensione tra la ricchezza materica, apparentemente caotica, e una intrinseca organizzazione formale. Le superfici, pur nella loro opulenza tattile, sono spesso sottese da una logica compositiva raffinata.

In sintesi, Marco Neri elabora una pittura di intensa matericità e profonda concettualità che, attraverso la sapiente manipolazione di materiali eterogenei e una tavolozza cromatica essenziale, esplora le tematiche universali della memoria, del tempo e della stratificazione dell'esperienza umana, invitando lo spettatore a un dialogo intimo e silenzioso con l'opera.


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