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Alighiero Boetti

  • Immagine del redattore: Stefanini Arte
    Stefanini Arte
  • 25 mag
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 3 giu



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Alighiero Boetti nasce a Torino nel 1940. Nel 1967, per la sua prima esposizione personale alla torinese Galleria Stein, presenta essenzialmente delle sculture per le quali utilizza dei procedimenti di giustapposizione o sovrapposizione di materiali. In quello stesso anno (con Mario Merz, Jannis Kournellis, Luciano Fabro, Michelangelo Pistoletto e Giulio Paolini) partecipa all’esposizione « Arte Povera », che darà il nome al movimento e lo farà conoscere. Nel  1971, l'artista scopre l'Afghanistan e, a Kaboul, inizia una collaborazione con delle ricamatrici creando nel corso degli anni delle tapezzerie come le sue famose carte del mondo che cambiano ed evolvono seguendo le mutazioni politiche. Nel 1972 si stabilisce a Roma dove scopre la gioia della luce e dei colori. Boetti si staccherà gradualmente dall’« Arte Povera », per diventare una voce a parte e totalmente personale sulla scena artistica internazionale contemporanea. Artista concettuale e polivalente, produrrà una grande  varietà di opere: i Monocromi alla penna biro, le tappezzerie ricamate su tela, i « Quadrati magici », i « Tutto » (sorta di puzzle di grande spessore), i lavori postali, etc. Talvolta l’'artista delega l’esecuzione delle sue opere. L'idea del tempo che passa, ineluttabile, l’io e lo spazio, rappresentano indubbiamente i soggetti ricorrenti di Alighiero e Boetti (a partire dal 1973, l’artista aggiungerà questa “ e” fra il suo nome e cognome nel desiderio di uno sdoppiamento di personalità). Alighiero Boetti ha esposto i suoi lavori nelle mostre più prestigiose ed emblematiche della sua generazione (Roma, Parigi, New York, etc) e riceverà un premio per la sua mostra alla Biennale di Venezia nel 1990 dove avrà partecipato ben sei volte. La Biennale gli renderà anche un omaggio postumo nel 2001. L'artista è morto a Roma nel 1994.






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