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TECNICHE XILOGRAFICHE

  • Writer: Stefanini Arte
    Stefanini Arte
  • May 25
  • 2 min read

La XILOGRAFIA è la più antica tecnica grafica utilizzata per riprodurre copie di disegni e iscrizioni. Su di una tavoletta di legno, la matrice, una volta tracciato o riportato il disegno, si procede con strumenti appositi ad asportare le parti che non costituiscono l'immagine, risparmiando le figure e i loro contorni che rimarranno quindi in rilievo; per questo motivo è anche definita tecnica al risparmio. Sulla matrice debitamente inchiostrata va steso il foglio su cui, tramite pressione, rimane impressa l'immagine, speculare rispetto a quella intagliata. Per un buon risultato del lavoro si usano legni di grana compatta e senza lunghe fibre. I

più indicati sono quelli da frutto, come il ciliegio e il pero o i durissimi sorbo e bosso. Esistono due tecniche xilografiche che si differenziano in rapporto agli strumenti utilizzati. L'INTAGLIO XILOGRAFICO e' la tecnica piu' antica (risale, in Europa, ai secoli XI-XII) ed e' eseguita esclusivamente con l'utilizzo di sgorbie e coltelli, su matrici di filo: tavolette di legno tagliate secondo piani paralleli al tronco, talche' presentano le fibre (la venatura) nella loro lunghezza. La xilografia su legno di filo permette l'uso di legni di grandi dimensioni e, conseguentemente, un intaglio gestuale, libero e istintivo. La stessa tecnica e' utilizzata per intagliare le matrici in linoleum (linoleografia) o altri materiali plastici. L'altra tecnica e' l'INCISIONE XILOGRAFICA (l'invenzione si fa risalire all'inglese Thomas Bewick, nel 1775) ed e' eseguita su legno di testa. La matrice si ricava tagliando il tronco non più longitudinalmente ma trasversalmente rispetto alla sua altezza, ottenendo una superficie molto compatta e omogenea, dato che il legno di testa presenta le fibre troncate. Una matrice di testa s'incide con le punte e i bulini utilizzati per l'incisione calcografica diretta, permettendo un segno preciso e finissimo.



Realizzazione del disegno in rilievo sulla tavola in legno
Realizzazione del disegno in rilievo sulla tavola in legno

Recentemente si utilizzano per l'incisione xilografica anche matrici in materiali plastici o resine sintetiche. La xilografia policroma, che compare gia' alla fine del Quattrocento, per riprodurre l'effetto delle xilografie monocrome acquerellate, fa uso d'ulteriori matrici che creano fondi colorati o parte di questi. Nei primi anni del Cinquecento furono introdotte altre due tecniche particolari: una olandese, il camaieu, inventata da Jost de Negker attorno al 1510; l'altra italiana, il chiaroscuro, che Ugo da Carpi adotto' nel 1516. Questi due procedimenti, molto spesso confusi, sono completamente diversi. Per il camaieu occorrono almeno due legni: uno su cui e' inciso il tratteggio del disegno, che puo' essere anche stampato da solo, l'altro che va a costituire le tinte piatte di sfondo con eventualmente piccole decorazioni o integrazioni paesaggistiche. Nella xilografia a chiaroscuro invece vi sono matrici incise a piatto, che formano cioe' le tinte del disegno, alla prima piu' chiara se ne sovrappone una di tonalita' piu' scura che accentua alcune parti e rialza i valori tonali del disegno, poi eventualmente una terza ancora piu' scura e cosi' via. Una matrice per ogni tinta per ottenere, mediante sovrapposizione, più toni: con l'utilizzo di due matrici si ottengono tre differenti toni; con tre matrici ben sette toni, ecc. Evidente quindi come in un camaieu il primo legno inciso a tratteggio basterebbe da solo per dare il disegno, mentre nel chiaroscuro italiano e' indispensabile stampare piu' legni.

 
 
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